Call for Paper

Call for proposal

Proposta di un Convegno nel quale discutere i risultati di una ricerca dal titolo
Ringraziando fascisticamente”. Cronache di ordinaria quotidianità nelle carte d’archivio delle Università del ventennio

Messina, 5-6-7 febbraio 2024

 

Da tempo ormai la storiografia presta grande attenzione, nel rivisitare fatti e accadimenti, alla disaggregazione dei dati e all’analisi puntuale dei singoli contesti. Si tratta di una prospettiva che risulta indubbiamente di grande efficacia, in particolare quando ci si approcci alla storia politico-istituzionale di un Paese come il nostro, la cui cifra interpretativa può essere, a buon diritto, la varietà anziché l’uniformità.
Solo guardando senza pregiudizio al multiforme policentrismo dei territori, talvolta anche all’interno della stessa area regionale, nella quale, assai spesso, si percepiscono fenomeni non omogenei, è infatti possibile rintracciare la declinazione per così dire “autentica” e “concreta” di
taluni percorsi politico-istituzionali cogliendoli nella loro quotidianità.
Tale approccio, è bene sottolinearlo, non muta certamente il quadro di riferimento, né tantomeno è questo l’intento di chi si avvicina allo studio di fatti ed esperienze locali con tale prospettiva, ma non c’è dubbio che la ricostruzione complessiva se ne avvantaggi, nel momento in cui, andando al di là di talvolta necessarie semplificazioni, si supera anche il rischio concreto di banalizzazioni di temi e snodi di fondamentale importanza della nostra storia e di un appiattimento che non rende giustizia di una realtà complessa e multiforme che ci dice anche dell’adattamento delle istituzioni e dei processi istituzionali ai singoli contesti, determinato anche da quel “fattore umano” non sempre facile da cogliere e delineare.

In particolare, recenti filoni d’indagine hanno sottolineato come l’adesione al fascismo delle differenti realtà regionali italiane si sia compiuta con modalità diverse (anche nei tempi) e strettamente connesse alla storia, agli interessi economici e alle vicende dei singoli territori, al punto che può, a ragione parlare di “fascismi” intendendo, con l’utilizzazione del plurale, sottolineare i cento volti manifestati dal regime all’interno di contesti altrettanto numerosi e affatto diversi che impongono, o reclamano, adattamenti e torsioni dell’ordinamento, nella consapevolezza che il ventennio abbia rappresentato un’esperienza talmente composita che risulta difficile, quanto per certi versi fuorviante, ricondurla a una visione unitaria e coerente.

Prendendo spunto da tali considerazioni si vuole proporre una ricerca, i cui (primi) risultati verranno esposti in occasione di un Convegno organizzato a Messina (orientativamente 5-6-7 febbraio 2024) sul tema delle Università, istituzioni partecipi dei “fascismi locali”.

L’intento è quello di fare emergere il quadro complessivo delle Università italiane durante il regime, colte, concretamente, nella loro quotidianità che solo la documentazione custodita negli Archivi (e in quelli universitari in primo luogo) può ricostruire, con riferimento a tutte le componenti della comunità accademica e verificandone l’adesione progressiva al fascismo.
Non, dunque, una ricerca e un Convegno sulla fascistizzazione "dall'alto" dell'Università, ma le Università e il fascismo quotidiano, costruito, probabilmente con modalità e tempi diversi da ciascun Ateneo, condizionato non solo dalla propria storia ma anche dalla posizione geografica,
dalla grandezza, dalla specifica realtà locale e dai ceti dirigenti periferici, etc.
L’Università delle tesi di laurea “fasciste” (in particolare quelle della facoltà di Giurisprudenza, ma non solo), dei discorsi dei Rettori, dell’organizzazione dei GUF, delle formule e del linguaggio utilizzato nella documentazione e nella modulistica predisposta, delle prassi, allo stesso tempo uguali e diverse.
Proprio per verificare tempi e modalità di adesione al fascismo si vogliono lasciare liberi gli studiosi di percorrere tutte le fasi del regime (da quella parlamentare a quella della costruzione dello Stato totalitario, fino agli ultimi, tragici anni a partire dal 1938 e fino al 1943) tenendo anche conto della vita delle università tra AMGOT, Governo del Sud e Repubblica di Salò.

Mi auguro che molti di Voi vogliano cogliere questa sfida che vuole dare anche il senso di una comunità di studiosi che lavora a un progetto comune ma dai risultati tutt’altro che scontati e uniformi (come spero potremo verificare insieme!) e aggiungersi a quanti hanno già dato la loro
disponibilità.

Vi chiedo la cortesia di inviare un titolo di massima e due righe di abstract entro il 31 luglio p.v., giusto per iniziare a organizzare le giornate di studio.

Daniela Novarese

daniela.novarese@unime.it

75th Conference of the International Commission for the History of Representative and Parliamentary Institutions (ICHRPI)

Rome-Naples, 25-28 September 2023

 

                                   

                           INVITATION AND CALL FOR PAPERS

 

On behalf of the ICHRPI Italian Section, Honorary President Maria Sofia Corciulo, Vice President Guido D’Agostino, Secretary General Mario di Napoli and Councillor Sandro Guerrieri invite all ICHRPI members and other interested scholars to attend the 75th conference of the ICHRPI that will be held in Rome and Naples from 25th to 28th September 2023.

 

Main conference theme: Continuity and discontinuity in the history of representative and parliamentary institutions

Other conference themes:

  • Forms and procedures of representation from the Middle Age to present days
  • How and why studying parliamentary history: methodology and historiography
  • Leaders and actors in parliamentary life
  • The development of representative and parliamentary institutions in the Mediterranean Area
  • Patterns of Multi-level Parliaments: local, national and supranational Assemblies
  • The crisis of representative democracy and its historical roots

 

Submission deadline for presenting papers to the Conference: abstracts of no more than 200 words, referring to one of the themes proposed, should be submitted to This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. by April 30th, 2023. The draft program of the Conference will be circulated within May 31st, 2023, listing the accepted papers to be presented either in Rome (Sept. 25-26) or in Naples (Sept. 27-28).

 

Submission deadline for attending to the Conference, without presenting any paper: applications should be submitted to This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. by June 30th, 2023.

 

Further information can be obtained from the ICHRPI Secretary General and National Convener of the Italian Section, Dr Mario di Napoli, This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it..

Attendance fee: 100 euros for ICHRPI Members, 120 euros for other scholars

To be paid by July 31st, 2023 indicating name, surname – participation fee at the 75th ICHRPI CONFERENCE, to the following bank account:

IBAN: IT81T0306905142002700006996 – BIC/SWIFT: BCITITMM

 

 

 

 

Si segnala la pubblicazione della Call for panels and papers della conferenza annuale di ICON-S Italia che si terrà a Bologna il 16 e 17 settembre prossimo sul tema “Il futuro dello Stato”.
La Call rimarrà aperta fino al 1 giugno 2022. Per maggiori informazioni, in italiano e inglese, potete visitare il sito https://www.icons-italia.it/, dove  si trova anche il form per inviare le proposte.

Modalità di partecipazione

Le proposte devono avere una lunghezza massima di 500 parole e possono essere scritte in italiano, francese o inglese. Devono essere corredate di una short bio di 150 parole al massimo. Vanno inviate entro il 15 settembre 2024 a This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it..

La comunicazione agli autori sulla selezione delle proposte sarà fatta entro la fine di ottobre 2024.

Le spese di viaggio saranno a carico dei partecipanti/speakers. L’alloggio e il vitto a carico dell’organizzazione del convegno.

 

Nato in Italia nei primi anni Venti del Novecento per contrastare l’ascesa del Fascismo, l’antifascismo è diventato presto un fenomeno globale, seguendo le rotte dell’emigrazione politica nel mondo e le traiettorie, autonome e distinte, della circolazione internazionale delle idee. In entrambi i casi, le originarie culture politiche italiane, che avevano composto il campo unitario dell’antifascismo superando fratture e divergenze, si sono ri-declinate. Esse hanno viaggiato e si sono adattate nello spazio e nel tempo (Garcia 2016; Brasken, Copsey, Featherstone 2020; Camurri 2024).

Dopo la Seconda guerra mondiale, l’antifascismo è stato uno degli architravi su cui si è fondato l’ordine politico e simbolico europeo sia a Est della “cortina di ferro” – dove ha assunto la forma di una sorta di religione di stato – sia a Ovest (De Bernardi, Ferrari 2004). Qui ha influito variamente sulla nascita della democrazia di massa a seconda della presenza e della forza di un movimento resistenziale, senza escludere i casi della Spagna e del Portogallo con un timing differente (De Felice 1997; Gallerano 1993, 1999).

Nei decenni successivi, gli antifascismi hanno avuto una vita proteiforme, irriducibile, esclusivamente, alla memoria, che, pure, ha ricoperto un ruolo di estrema importanza: politiche della memoria, memorie collettive. Gli antifascismi si sono incontrati con nuove domande, culture, lessici, repertori di azioni e nuovi attori sociali, che, appropriandosi di quella tradizione, hanno dischiuso nuovi orizzonti di senso. Si pensi – solo per fare un esempio – al Black Panther Party e all’impasto di temi rilavorati insieme, tra cui: antifascismo, antirazzismo, abolizionismo, socialismo, femminismo, problematiche generazionali, questioni in tensione tra decolonizzazione storica e aperture postcoloniali (Mullen, Vials 2020).

La caduta del “socialismo reale” tra il 1989 e il 1991 ha contribuito vigorosamente all’erosione dell’antifascismo su scala internazionale. Nell’Unione Europea l’anticomunismo, l’antitotalitarismo e la memoria della Shoah hanno progressivamente offuscato l’antifascismo come fondamento simbolico. Il luogo genetico dell’antifascismo, l’Italia, è probabilmente il paese dove la crisi è stata più profonda (Luzzatto 2004). Sul piano interno, la fine dei partiti che avevano scritto la Costituzione e la nascita di partiti post-costituzionali, come Lega Nord, Forza Italia, il Movimento 5 stelle o Alleanza Nazionale ha indebolito il legame tra l’antifascismo e il campo politico repubblicano. In particolare, lo scioglimento del Partito comunista italiano (Pci) ha avuto un peso incalcolabile sullo sfarinamento dell’antifascismo nelle istituzioni locali, in quelle nazionali e in una parte della società che in esso si riconosceva. Il più grande partito comunista del mondo occidentale, infatti, aveva fondato la sua legittimità nel dopoguerra proprio sulla lotta al Fascismo ed era stato perciò uno dei più saldi vettori di trasmissione di quella tradizione politica. Sul piano internazionale, l’implosione dell’Urss e l’accelerazione della globalizzazione neoliberista hanno creato le condizioni per l’affermazione di un’estesa egemonia neoliberale capace di prosciugare il terreno di coltura di qualsiasi progetto di trasformazione. E l’antifascismo, oltre a un patto simbolico e costituzionale, era stato anche un progetto – positivo – di allargamento delle maglie della democrazia (De Luna, Revelli 1995: Rapini 2007, 2024). La globalizzazione, infine, ha riversato sull’Italia problemi inediti, come l’incremento dell’immigrazione, l’inadeguatezza della legislazione sulla cittadinanza, la crisi ambientale, oppure ne ha riacutizzato di antichi, come il razzismo. Di fronte ad essi, le culture antifasciste hanno faticato a trovare risposte efficaci.

Mentre il periodo che corre dalle origini dell’antifascismo sino al 1989 – specie la fase anteriore al 1945 (Droz 2001) – è stato oggetto di una letteratura internazionale consistente e non riassumibile in poche righe, la crisi dell’antifascismo nel periodo successivo si è riverberata negli studi che sono diventati sempre più rarefatti (Vergnon 2009; Garcia, Yusta, Tabet, Climaco 2016; Bray 2017; Bresciani 2017). Solo recentemente si segnala una ripresa di interesse (Chiantera-Stutte, Pagano 2023; Pirjevec, Pelikan, Ramet 2023; Fulvetti, Ventura, 2024). Ciononostante, le conoscenze sulle trasformazioni degli antifascismi dal 1989 a oggi restano scarse oppure confinate al campo della memoria pubblica (Focardi, Groppo 2013; Focardi 2020; Palheta, Roueff 2020; Bantigny, Palheta 2021; Hofstra 2022; Palheta Jones, Piotrowski, Schuhmacher 2024).

Il convegno intende pertanto porre al centro della riflessione proprio gli ultimi 35 anni con l’obiettivo di rispondere alle seguenti domande: Quali forme, significati e pratiche ha assunto l’antifascismo in Italia e nel mondo? Quali attori si sono richiamati alla sua tradizione generatrice? Quale orizzonte di senso è capace di dischiudere nel presente? Esistono dei semi per pensare un antifascismo a venire e dove cercarli?

Approccio e assi tematici

Il convegno ha un approccio interdisciplinare. Si rivolge a studiose e studiosi di tutte le scienze umane e sociali tra cui, in particolare: storia, sociologia, antropologia, scienza politica, diritto, filosofia politica, letteratura, pedagogia, linguistica, studi delle arti e dei media. Il convegno, inoltre, ha un approccio multiscalare: sollecita analisi “micro”, biografie, casi di studio nazionali, macro-comparazioni internazionali e prospettive transnazionali.

Si invitano proposte che affrontino uno o più dei seguenti assi tematici.

  • Il campo politico-istituzionale
    Il primo asse accoglie proposte sul rapporto tra l’antifascismo e le istituzioni internazionali (UE, ONU, ILO ecc.), nazionali e/o locali, guardando – non esclusivamente – a regolamenti e normative, ai partiti politici, alle politiche della memoria pubblica, alla simbologia politica, alla toponomastica, alla significazione dello spazio urbano e all’uso politico della storia e della memoria da parte di partiti e istituzioni.
  • Attori e pratiche antifasciste
    Il secondo asse tematico si concentra sugli attori sociali – individuali e collettivi – che, negli ultimi 35 anni, hanno rivendicato la tradizione dell’antifascismo, rideclinandone il significato attraverso pratiche concrete: associazioni studentesche, gruppi e movimenti antirazzisti, pacifisti, femministi, ambientalisti, di immigrati, di insegnanti, di lavoratori e lavoratrici, scuole ed esperienze educative.
  • Culture e controculture
    Il terzo asse riguarda la cultura nelle sue molteplici declinazioni tra cui distinguere almeno le rappresentazioni e i linguaggi (antifasciste/dell’antifascismo), da una parte, e gli stili di vita, dall’altra: la musica, il cinema, il teatro, la letteratura, le serie televisive, le opere d’arte figurative, i fumetti, i manifesti e la grafica, la street art, lo “stile” delle subculture (Hebdige 1979), le tifoserie sportive.
  • Antifascismo globale
    L’ultimo asse non focalizza un oggetto specifico, ma una prospettiva: l’antifascismo come fenomeno globale e transnazionale. Esso intende documentare, ad esempio, in quali condizioni sociali e politiche, in quale modo, grazie a quali reti o attori, i libri, le parole, i simboli, le teorie, le pratiche, le memorie, i miti hanno viaggiato e viaggiano nel tempo e nello spazio (Bourdieu 2002).
Modalità di presentazione della proposta

Le proposte devono avere una lunghezza massima di 500 parole e possono essere scritte in italiano, francese o inglese. Devono essere corredate di una short bio di 150 parole al massimo. Vanno inviate entro il 15 settembre 2024 a This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.. La comunicazione agli autori sulla selezione delle proposte sarà fatta entro la fine di ottobre 2024.
Le spese di viaggio saranno a carico dei partecipanti/speakers. L’alloggio e il vitto a carico dell’organizzazione del convegno.

Lingue del convegno
Italiano, francese, inglese

Luogo del convegno

Il convegno si terrà a Reggio Emilia nella storica “casa Cervi”, sede dell’Istituto “Alcide Cervi” dal 28 al 30 aprile del 2025 in occasione dell’ottantesimo Anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo.

Organizzatori

Istituto “Alcide Cervi”, Università di Modena e Reggio Emilia, Istituto Nazionale “Ferruccio Parri”

Comitato scientifico

Mirco Carrattieri, Università di Bergamo/Liberation Route Europe
Donatella Della Porta, Scuola Normale Superiore, Firenze
Greta Fedele, Istituto Nazionale Ferruccio Parri
Filippo Focardi, Università di Padova/Direttore scientifico Istituto Nazionale “Ferruccio Parri”
Silvana Patriarca, Fordham University, New York
Andrea Rapini, Università di Modena e Reggio Emilia
Toni Rovatti, Università di Bologna
Mirco Zanoni, Istituto “Alcide Cervi”

 Bibliografia 
  • Bantigny L., Palheta U., Face à la menace fasciste, Textuel, Paris, 2021.
  • Bourdieu P., “Les conditions sociales de la circulation internationale des idées”, Actes de la recherche en sciences sociales, n. 145, 2002, pp. 3-8.
  • Brasken K., Copsey N., Featherstone D., a cura di, Anti-fascism in a Global Perspective: Transnational Networks, Exile Communities, and Radical Internationalism, Routledge, London-New York, 2020.
  • Bray M., Antifa: The Anti-Fascist Handbook, Melville House, New York, 2017.
  • Bresciani M., Quale antifascismo? Storia di Giustizia e Libertà, Carocci, 2017.
  • Camurri R., “Crossing Borders: esilio e antifascismo”, in G. Fulvetti, A. Ventura, a cura di, Antifasciste e antifascisti. Storie, culture politiche e memorie dal fascismo alla Repubblica, Viella, Roma, 2024, pp. 41-61. Chiantera-Stutte P., Pagano, a cura di, La forza della libertà. L’antifascismo dall’Aventino alla Seconda guerra mondiale, M. Pacini, Pisa, 2023.
  • De Bernardi A., Ferrari P., Antifascismo e identità europea, Carocci, Roma, 2004.
  • De Felice F., a cura di, “Antifascismi e Resistenze”, Annali della Fondazione Istituto Gramsci, VI, La Nuova Italia scientifica, Roma, 1997.
  • De Luna G., Revelli M., Fascismo/antifascismo. Le idee, le identità, La Nuova Italia, Firenze, 1995.
  • Focardi F., Groppo B., a cura di, L’Europa e le sue memorie. Politiche e culture del ricordo dopo il 1989, Viella, Roma, 2013.
  • Droz J., Histoire de l’antifascisme en Europe (1923-1939), La Découverte, Paris, 2001 (1985).
  • Focardi F., Nel cantiere della memoria. Fascismo, Resistenza, Shoah, Foibe, Viella, Roma, 2020.
  • Gallerano N., “La memoria pubblica del fascismo e dell’antifascismo”, in G. Calchi Novati, a cura di, Politiche della memoria, Manifestolibri, Roma, 1993, pp. 7-20.
  • Gallerano N., a cura di, La resistenza tra storia e memoria, Ed. Mursia, Milano, 1999.
  • García H., “Transnational History: A New Paradigm for Anti-Fascist Studies?”, Contemporary European History, n. 4, 2016, pp. 563-572.
  • García H., Yusta M., Tabet X., Clímaco C., a cura di, Rethinking Antifascism: History, Memory and Politics, 1922 to the Present, Berghahn Books New York, 2016.
  • Hebdige D., Subculture: The Meaning of Style, Routledge, London 1979.
  • Hofstra, Anti-Fascism in the 21st Century, Conference in New York, 2-3 November, 2022.
  • Jones A., Piotrowski G., Schuhmacher N., a cura di, “Antifascism from Below”, Partecipazione e conflitto, n. 1, 2024.
  • Mullen B. V., Vials C., a cura di, The US Antifascism Reader, Verso, London-New York, 2020. Palheta U., Roueff O., a cura di, “Pratiques de l’antifascisme, France 2020. Table ronde AFA-PB, la Horde, Jeune Garde Lyon”, Mouvements, n. 4, 2020, pp. 147-166.
  • Pirjevec J., Pelikan E., Ramet S. P., a cura di, Anti-fascism in European history : from the 1920s to today, Central European University Press, Budapest, 2023.
  • Rapini A., “Antifascist Movements in Republican Italy 1945-2018”, in A. Gagliardi, M. Pasetti, a cura di, “Fascism in the Public Sphere of Post-Fascist Italy”, Journal of Modern Italian Studies, vol. 29, n. 3, 2024, pp. 1-16.
  • Rapini A., Antifascismo e cittadinanza. Giovani, identità e memoria nell’Italia repubblicana, Bononia University Press, 2007.
  • Vergnon G., L’antifascisme en France. De Mussolini à Le Pen, Presses universitaires de Rennes, Rennes, 2009.

A 100 anni dalla pubblicazione del volume Le régime parlementaire del giurista alsaziano Robert Redslob, la LUMSA di Roma organizza, il 30 ottobre 2024, una giornata di studi dedicata alla sua figura e ai temi del dualismo e della razionalizzazione della forma di governo parlamentare. A partire dalla rilettura del volume Le régime parlementaire, la giornata si articolerà in due sessioni:

  • una ricognizione storico-costituzionale sulla biografia e sul pensiero di Redslob, sulla sua opera, e sull’ambiente di riflessione di dottrina giuscostituzionale a lui coevo (Georges Burdeau, René Capitant, Boris Mirkine-Guetzévitch, ...);
  • una rassegna di casi di studio sul parlamentarismo dualista e sulla razionalizzazione della forma di governo. In particolare, sono benvenuti contributi che riguardino, sotto questo specifico aspetto facendo economia dei caratteri generali:

- dal punto di vista cronologico i processi costituenti post-Seconda guerra mondiale in Europa.

- dal puto di vista tematico: la figura del Capo dello Stato, e delle istituzioni o istituti di razionalizzazione esterna al Parlamento, quali le Corti Costituzionali e i referendum.

Concluderà la giornata una riflessione sul dualismo nel regime parlamentare repubblicano in Italia, con uno sguardo di lungo periodo fino alla riforma del cd. Premierato.

 

Per partecipare alla Call for papers, si richiede un abstract di massimo 2500 battute (spazi inclusi) in cui si presenti una relazione sui temi indicati. L’abstract, corredato dall’affiliazione accademica e da una mail di contatto, va inviato, entro e non oltre il 30/08/2024, agli indirizzi: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. e This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.. Le proposte saranno vagliate dal comitato scientifico-organizzatore e l’accettazione sarà comunicata entro il 4 agosto.

 

Comitato scientifico-organizzatore:

prof. Francesco Bonini, prof. Marco Olivetti, prof.ssa Tiziana Di Maio, dott. Gian Marco Sperelli, dott. Filippo Benedetti Milincovich

Pubblichiamo la Call for papers per il convegno sulla nobiltà dal XIII al XX secolo che si terrà a Tours il 30 giugno-2 luglio 2022.

Organizzatori:
- Albane Cogné (Università di Tours): This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
- Bertrand Goujon (Università di Reims): This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
- Eric Hassler (Università di Strasburgo): This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
 
Partner: CETHIS (Tours), ARCHE (Strasburgo), CERHIC (Reims), Istituto Universitario di
Francia, Fondazione Arenberg.
 
Luogo: Tours.
 
Data: 30 giugno-2 luglio 2022
 
Modalità di presentazione delle proposte:
- Le proposte devono essere restituite via e-mail ai tre organizzatori entro il 15 dicembre 2021.
- La proposta specificherà il corpus studiato, le fonti utilizzate e le principali
prospettive considerate (testo da 5000 a 7000 caratteri o da 1000 a 1200 parole).
- Le proposte, come tutte le comunicazioni, saranno preferibilmente in francese
o in inglese.

 

Scarica la CfP in francese

Scarica la CfP in inglese

In vista della quarta conferenza della sezione italiana (ICON·S ITALIA) dell’International Society of Public Law (ICON·S) che avrà luogo a Milano, presso l’Università Bocconi, il 13 e 14 ottobre 2023, invitiamo gli studiosi di tutte le aree delle scienze giuridiche, così come di altre scienze sociali, a inviare proposte di papers e panels che trattino, nella prospettiva multidisciplinare che ci contraddistingue, il tema delle trasformazioni di fatto del diritto pubblico, anche alla luce delle prospettive di riforma: in particolare con riferimento al ruolo dell’Unione europea e della comunità internazionale, alle modifiche della forma di governo, alla separazione dei poteri, ai rapporti tra politica e amministrazione, alla tutela dei diritti fondamentali.

Invio abstract entro il 15/07/2023 – Clicca QUI

Per maggiori info, clicca QUI

[Fonte: https://www.irpa.eu/icon-s-italian-chapter-quarta-conferenza-call-for-panels-and-papers/]

 

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