Il seminario si può seguire anche in diretta streaming al link Diretta WebEx QUI
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Seminario dottorale
Un dibattito a più voci con Giovanna Tosatti (Università della Tuscia), Alessandro Breccia (Università di Pisa), Pompeo Leonardo D’Alessandro (Università di Milano) e Patrizia Dogliani (Università di Bologna).
5 maggio 2025 - ore 15
Aula magna del Dipartimento di Scienze Politiche, in v. Serafini, 3 - Pisa
2025
Torino - Campus LuigiEinaudi
Aula D.1
DIRETTA WEBEX
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ne discute
Fabrizio Loreto
Dipartimento diStudiStorici (Università di Torino)
introduceecoordina
Antonio Chiavistelli
Dipartimento diStudi storici (Università di Torino)Ne discute
Fabrizio Loreto
Dipartimento diStudiStorici (Università di Torino)
introduceecoordina
Antonio Chiavistelli
Dipartimento diStudi storici (Università di Torino)
DIRETTA WEBEX https://unito.webex.com/meet/andrea.pennini
Venerdì 4 aprile 2025 ore 14.30
FERNANDO VENTURINI
Immagini e rappresentazioni del Parlamento italiano
Introduce Michela Minesso
MARTEDÌ 8 APRILE 2024 ORE 14.30 SALA LAUREE - VIA FESTA DEL PERDONO, 3 – MILANO
Venerdì 28 marzo 2025, ore 15.30
“1943-1945. Dallo sbarco in Sicilia alla Liberazione”
Ciclo di Seminari organizzati dall’Archivio storico della Presidenza della Repubblica
“…Dedichiamo quest’anno l’8 marzo in Quirinale all’impegno e all’intervento attivo delle donne nel difendere e far progredire, dovunque nel mondo, i diritti e la democrazia. A Sessanta anni dalla Costituzione italiana e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, era questa la scelta più giusta.
Il richiamo ai principi solennemente sanciti in quelle Carte costituisce il presupposto e la base per ogni reale avanzamento nella condizione della donna. Possiamo ben dire che viviamo nell’ “età dei diritti”. Purché non si dimentichi quanto sia stato difficile ottenerne il riconoscimento formale - in modo particolare per quel che riguarda le donne - e quali ostacoli ancora si frappongano alla loro effettiva, piena realizzazione.
La nostra Costituzione nacque in un clima storico e ideale di eccezionale tensione innovativa e fu il frutto dei lavori di un’Assemblea nella quale prevalsero soluzioni illuminate grazie alla confluenza più nobile tra diverse ispirazioni culturali e politiche. Ma anche allora non fù facile giungere a esiti soddisfacenti specie in materia di diritti della donna. Le deputate alla Costituente, le prime elette in un’assemblea parlamentare italiana, dovettero battersi, ad esempio, per evitare che nell’articolo volto a garantire che i “cittadini di ambo i sessi possano accedere agli uffici pubblici” (e “alle cariche elettive”, si aggiunse poi), si introducesse un limite chiaramente riferito alle donne con le parole “conformemente alle loro attitudini”. Le Costituenti diedero battaglia per far cadere quel limite, che rifletteva un pregiudizio duro a morire. E dovettero ancora battersi perché nell’articolo relativo ai concorsi e alle nomine per i magistrati, non venisse iscritta la riserva “Possono essere nominate anche le donne” [ma solo] “nei casi previsti dall’ordinamento giudiziario”. Fu quindi approvato un ordine del giorno per dissipare ogni equivoco e riserva. Era il 26 novembre 1947. Fu però solo nel 1965 che poterono accedere alla carriera giudiziaria le prime donne vincitrici di concorso. Oggi, finalmente oggi, 8 marzo 2008, possiamo salutare le recenti e recentissime nomine della prima donna Presidente di Tribunale metropolitano, della prima donna Presidente di Corte d’Appello, della prima donna Presidente di Sezione della Corte di Cassazione. E ora dunque possiamo dire che quel diritto scritto nella Costituzione sta diventando pienamente realtà. Cammino, come si vede, lungo e faticoso, che molto deve - e mi riferisco all’intero quadro dei principi costituzionali - alla mobilitazione civile e ad un molteplice sforzo per far vivere la Costituzione. Lo sforzo del Parlamento, che ha nei decenni condotto a decisive leggi di riforma come quella del diritto di famiglia lo sforzo della giurisprudenza costituzionale, documentato da numerose importanti sentenze della Corte in materia di diritti delle donne lo sforzo volto a recepire nel nostro ordinamento indirizzi e direttive della Comunità e dell’Unione europea.
Non poteva che essere, ed è stato, un avanzamento graduale. Nel famoso testo di un grande pensatore liberale, John Stuart Mill - un libro del 1869, che si intitolava “La sottomissione delle donne” - si legge questo bellissimo passaggio: “La conoscenza che gli uomini possono acquisire delle donne, per come sono state e come sono, senza alcun riferimento a quel che potrebbero essere, è miseramente imperfetta e superficiale, e tale sempre sarà, fino a quando le donne non diranno tutto quello che hanno da dire. Questo tempo - osservò l’autore - non è tuttavia ancora giunto, né giungerà se non gradualmente. Un secolo e mezzo dopo, quel tempo sta giungendo…”.
(ASPR, Intervento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione della celebrazione della “Giornata Internazionale della Donna”,
Palazzo del Quirinale, 8 marzo 2008)
“Cattolicesimo e Cultura: ottanta anni di storia delle donne in ordine alla vita democratica”
Nella ricorrenza dell’80^ delle Associazioni storiche Centro Italiano Femminile e Unione Donne in Italia
Si ha il piacere di comunicare che venerdì 28 marzo 2025, a partire dalle ore 15.30, presso la Sala convegni dell’Archivio Storico della Presidenza della Repubblica, si svolgerà un Incontro di studio che trae spunto dai temi affrontati e dalle questioni sollevate nella ricorrenza degli Ottant’anni della costituzione del Centro Italiano Femminile e dell’Unione Donne in Italia.
Organizzato dall’Archivio storico della Presidenza della Repubblica, l’Incontro si colloca nel quadro ideale e culturale che ispira, sin dalla sua istituzione, la missione dell’Archivio storico intesa a promuovere la conoscenza della storia dell’Italia sabauda e repubblicana e dell’Istituzione presidenziale; ad esercitare la tutela sulla integrità, identità e ruolo degli archivi del Quirinale; a favorirne la loro valorizzazione e fruizione attraverso il Portale storico della Presidenza della Repubblica, mediante pubblicazioni, edizioni di fonti, iniziative didattiche, seminari e convegni.
Dedicato alla rappresentazione e alla discussione del lungo e complesso processo, storico-istituzionale, politico-giuridico, ma anche culturale e sociologico, che, come rileva la storiografia più recente, connota la storia complessa dell’associazionismo femminile nel nostro Paese, inteso a garantire la presenza attiva nella società di una figura di donna portatrice di valori, il Seminario rientra nel ciclo di iniziative seminariali realizzate dall’Archivio storico per gli Ottant’anni della Liberazione, intese a ripercorrere idealmente il lungo itinerario che, dal proclama di armistizio dell’8 settembre 1943, condusse il nostro Paese alla Liberazione dall’occupazione nazifascista, proclamata il 25 aprile 1945, che vide nascere, dalle rovine della guerra, una nuova e diversa Italia, che troverà i suoi compimenti il 2 giugno del 1946, con la scelta della Repubblica, e il primo gennaio 1948 con l’entrata in vigore della nostra Carta costituzionale.
Incontro di studio
Archivio Storico della Presidenza della Repubblica
Palazzo Sant'Andrea, Via del Quirinale, n.30 - 00187 Roma - Tel. 06 46993332
Venerdì 28 marzo 2025, ore 15.30
Si chiede di confermare la presenza entro il 26 marzo 2025 inviando i propri dati (nome, cognome, luogo e data di nascita) all’indirizzo This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
Convegno internazionale di studi Linguaggi e costituzionalismo civile nelle Repubbliche contemporanee, che si terrà a Viterbo il 18-19 marzo 2025, presso l’Aula Magna di S. Maria in Gradi 4.
Organizzato nell’ambito del progetto nazionale Lessico per la Repubblica, finanziato dalla Struttura di missione anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali e internazionali della Presidenza del Consiglio dei ministri, il convegno si propone di riconsiderare caratteri e valori dell’idea di “Res Publica” e delle sue tradizioni, dal Risorgimento alla nascita dell’Italia democratica, fino al processo di integrazione europea.
Qui il programma
In occasione della Giornata internazionale dei diritti della donna, il Centro Apice e il Dipartimento di Studi storici Federico Chabod organizzano un seminario intorno al volume Un ateneo al femminile. Le docenti dell’Università degli Studi di Milano nei cento anni della sua storia, a cura di Michela Minesso (Pisa University Press, 2024).
Si tratta di una ricerca pionieristica, che indaga lo sviluppo delle carriere femminili all’Università degli Studi di Milano dall’anno della sua fondazione, il 1924, fino ai primi anni Ottanta. È il risultato di uno studio pluriennale, condotto da un gruppo di ricerca coordinato da Michela Minesso (Professoressa ordinaria di Storia delle istituzioni politiche presso l’Università degli Studi di Milano) su fonti in parte interne all’ateneo milanese, come l’Archivio storico dell’Università degli Studi di Milano, conservato dal Centro Apice, e in parte depositate presso vari archivi nazionali.
Come ha scritto Michela Minesso nella premessa al suo studio, l’augurio è che «questo lavoro, frutto del rapporto virtuoso tra numerose istituzioni, non solo milanesi e lombarde, possa stimolare anche solo in parte una sinergia più duratura, necessaria in quest’ambito forse più che in altri, tale da condurre in prospettiva alla condivisione/circolazione delle fonti utili allo studio delle carriere universitarie femminili nell’ambito di una storia dell’Università italiana del secolo scorso, ancora in larga parte da scrivere».
Ne discutono con la curatrice, il 12 marzo 2025 alle ore 14:30 in Sala Napoleonica (via Sant’Antonio 10), Roberta Cesana (Università degli Studi di Milano), Clara Silvia Roero (Università di Torino) ed Elisa Signori (Università di Pavia).
Il Seminario sarà introdotto dai saluti istituzionali di Andrea Gamberini, Direttore del Dipartimento di Studi storici Federico Chabod, e di Paolo Rusconi, Presidente del Centro Apice
La rivista dell'Associazione. Dal giugno del 1995, in pubblicazioni semestrali, raccoglie importanti contributi alla storiografia storico-istituzionale e ai suoi sviluppi, con speciale attenzione al suo rapporto con il patrimonio delle fonti.