Cari amici, ci ha lasciato ieri Piero Craveri.
Professore emerito, era stato tra i fondatori della nostra Società, accompagnandola nei suoi primi non facili passi con la sua collaborazione e soprattutto coi suoi consigli.
Studioso eccellente (ricordiamo solo il pioneristico libro sul sindacato come istituzione e poi i fondamentali lavori sulla Repubblica e infine su De Gasperi), è stato storico del diritto ma aperto alla storia delle istituzioni che per qualche anno ha anche insegnato, afferendo alla nostra disciplina. Lo salutiamo con commozione e con rimpianto.
A nome della Società assumiamo l'impegno di ricordarlo come merita.
Antonella Meniconi
Mi addolora molto la morte, ieri, di Piero Craveri.
Eravamo amici sin dagli anni del mio debutto in carriera come professore, che Piero aveva incoraggiato manifestandomi la sua stima quando più ne avevo bisogno.
Era simpatico, spiritoso, colto, intelligente. Talvolta amava apparire paradossale. Nipote per parte di madre di Benedetto Croce, si portava dietro questa ascendenza con nonchalance, senza esibirla, anzi scehrzandoci su. Quando lo conobbi io, primi anni Ottanta, aveva già alle spalle un bel libro sul sindacato come istituzione. Poi scrisse studi fondamentali specie sulla storia della Repubblica.
Storico del diritto, ma senza barriere, diede contributi importanti anche alla storia delle istituzioni, e anzi come tale lo ebbi accanto in una commissione di concorso particolarmente spinosa e potei apprezzarne la capacità di mediazione e il buonsenso, che per un accademico non è dote da poco.
Radicale, fu anche senatore, e poi al Suor Orsola Benincasa di Napoli amministratore e ocente. Professore mai banale. Allevatore di cervelli. Se ne va un amico, un ottimo storico, un intellettuale di spirito libero. Lo rimpiangeremo.
Guido Melis