ASPR 17 gennaio 2024. Incontro di studio "Italia 1919-1945. Società, Stato fascista, Antifascismo, Guerra, Resistenza". A proposito del volume di Simona Colarizi, “La resistenza lunga. Storia dell'antifascismo 1919-1945” (Roma, Laterza, 2023)
“1943-1944. Dallo sbarco in Sicilia alla liberazione di Roma”. Ciclo di Seminari organizzati dall’Archivio storico della Presidenza della Repubblica
“…Nella lunga lotta dell'antifascismo i vari aspetti della libertà si affermano uno ad uno gradatamente. Prima il diritto all'esistenza delle organizzazioni dei lavoratori, schiantate dalla violenza fascista nel 1921-1922. Poi la difesa dell'esistenza dei partiti, del diritto di opposizione, della legalità elettorale, dal 1922 fino all'assassinio di Giacomo Matteotti. Poi la difesa delle libertà costituzionali, con l'Aventino, con l'esilio, con gli ultimi grandi oppositori al Senato. Poi la difesa della dignità personale e intellettuale, del carattere civile del Paese. Poi la difesa dei popoli oppressi e della solidarietà internazionale contro la ragione di Stato. Infine la difesa della umanità comune degli uomini contro la vergogna razzista. Ma erano grandi temi umani difesi da avanguardie. Nel moto di popolo della Resistenza tutti questi temi si trovano fusi e solidali. Questa lunga maturazione precedente spiega perché sia stato possibile superare rancori e divergenze ideali, anche profonde, all'interno dell'antifascismo…L'Italia nel periodo della lunga resistenza antifascista, ha dimostrato di avere in sé una grande riserva di energie intellettuali e morali, che accesero il gran fuoco della resistenza armata con la partecipazione diretta o indiretta di tutto il popolo italiano…”
(ASPR, Intervento del Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat in occasione del “Ventesimo anniversario della Liberazione”, Milano, Piazza Duomo, 9 maggio 1965)
“…Le cause dell'instaurazione della dittatura fascista furono varie e sono state identificate sovrattutto nelle gravi incertezze e negli errori della classe dirigente e degli stessi massimi responsabili dello Stato, nella collusione con forze reazionarie, nell'assenza di ogni intervento dei poteri pubblici per eliminare lo stato permanente di conflitto e di disordine, nella stanchezza del Paese, dovuta anche a delusioni conseguenti al trattato di pace ed al mancato accoglimento di fondamentali e legittime istanze popolari. Quel regime dette al Paese la risposta più dura ed involutiva, che culminò nella soppressione di tutte le libertà, dei partiti politici, delle libere organizzazioni sindacali e del Parlamento.
Le stesse realizzazioni compiute - che in un certo periodo di tempo determinarono un'area di consenso - finirono col dissolversi in una realtà che deluse, quando perfino non le pregiudicò irreparabilmente, le aspettative del popolo italiano. Basti pensare alla sterile politica autarchica; alla drammatica constatazione che la cortina delle spettacolari parate e delle retoriche esaltazioni patriottiche copriva il vuoto della impreparazione militare; al fallimento di una politica estera imperniata su intimidazioni e scelte irrazionali ed impulsive, che ci precipitarono nell'assurda alleanza col nazismo e nella consegna del Paese all'abbraccio mortale con quello che fu definito "il mostro che stava per divorare il mondo". Lo sbocco della dittatura - come accade quasi per una logica inesorabile ai regimi che non sono interpreti della volontà popolare - fu la guerra, non voluta e non compresa dal popolo italiano, contraria agli interessi, alla tradizione, alla storia del nostro Paese e scatenata nella più assoluta e non ignorata impreparazione…”
(ASPR, Intervento del Presidente della Repubblica Giovanni Leone in occasione del “Trentesimo anniversario della Liberazione”, Roma, Camera dei Deputati, 24 aprile 1975)
Italia 1919-1945
Società, Stato fascista, Antifascismo, Guerra, Resistenza
Un dialogo tra Simona Colarizi, Emilio Gentile e Luciano Zani
A proposito del volume di Simona Colarizi, “La resistenza lunga. Storia dell'antifascismo 1919-1945” (Laterza, 2023)
Le parole dei Presidenti Giuseppe Saragat e Giovanni Leone - che recano tracce della riflessione pubblica sui temi della “lunga maturazione della resistenza antifascista” e della elaborazione di una “memoria comune” quale fondamento della Italia repubblicana, ininterrottamente maturata già a partire dagli anni Cinquanta - costituiscono il colophon di contesto del Seminario di studi dedicato a “Italia 1919-1945. Società, Stato fascista, Antifascismo, Guerra, Resistenza”, centrato sulle questioni sollevate dalla storiografia sul Fascismo e sulla Resistenza maturata nel corso dell’ultimo cinquantennio.
Nel prendere lo spunto dalla pubblicazione del volume di Simona Colarizi “La resistenza lunga. Storia dell'antifascismo 1919-1945”, ma anche dai dibattiti, dai contributi storiografici, dalla densa memorialistica sul tema, da cui sono tratti i passaggi citati nel testo, l’Incontro di studi - declinato in un dialogo tra l’Autrice, Emilio Gentile e Luciano Zani, autorevoli Storici del periodo fascista, - rientra nel ciclo di iniziative seminariali programmate dall'Archivio storico per gli ottant'anni dagli eventi seguiti al proclama di armistizio dell'8 settembre 1943, intese a ripercorrere idealmente il lungo itinerario che condusse il nostro Paese alla Liberazione, che vide nascere, dalle rovine della guerra, una nuova e diversa Italia, che troverà i suoi compimenti il 2 giugno del 1946, con la scelta della Repubblica e il primo gennaio 1948 con l'entrata in vigore della nostra Carta costituzionale.
17 gennaio 2024, ore 16.00 - 19.00
Incontro di studio
Archivio Storico della Presidenza della Repubblica
Palazzo Sant'Andrea, Via del Quirinale, n.30 - 00187 Roma - Tel. 06 46993332
Si chiede di confermare la presenza entro il 15 gennaio 2024 inviando i propri dati (nome, cognome, luogo e data di nascita) all’indirizzo This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.